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L'università Italiana è messa all'asta, e nessuno sa niente. lo sdegno del senato accademico di Pisa

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Messaggio  ScalaMaster Gio Ott 09, 2008 10:08 pm

Documento approvato dal Senato Accademico sulla legge 133/2008
Seduta del 7 ottobre 2008


La legge 133/2008 e le prime peggiorative notizie che giungono sui contenuti della prossima Legge Finanziaria sollevano pesanti interrogativi sul futuro delle Università pubbliche, sommandosi alle ininterrotte riduzioni dell’investimento statale che hanno colpito l’Università a partire dall’anno 2000; riduzioni per di più indiscriminate, e cioè incuranti delle differenti scelte sinora operate dagli Atenei in vista del contenimento del livello di indebitamento e della promozione di procedure adeguate di riqualificazione delle spese per il personale e per i servizi degli studenti. Il tutto, reso vieppiù precario a fronte dell’accollo da parte delle singole Università degli aumenti stipendiali e del non riconoscimento del tasso di inflazione nel computo dell’FFO.
La legge 133 ha introdotto inoltre un pesante blocco del turn-over del personale docente e tecnico-amministrativo e ulteriori tagli all’FFO.
Come superamento di questo grave stato di difficoltà, la legge 133 suggerisce la trasformazione delle Università in Fondazioni di diritto privato, snaturandone la vocazione pubblica e incrementando al contempo le pesanti disparità dovute alle diverse realtà socio-economiche del Paese nonché peggiorando le condizioni di accesso al diritto allo studio.
Recentemente la CRUI ha proposto alcune linee di intervento ampiamente condivisibili anche per la loro connotazione propositiva (documento del 25.09.2008); in particolare merita attenzione la richiesta che si ritorni al più presto sui contenuti della legge 133, “sia garantendo la copertura degli incrementi retributivi automatici del personale, sia rivedendo la misura e le modalità di applicazione del blocco del turn-over (che ha effetti particolarmente pesanti e distorcenti per i giovani)”. Nella medesima direzione, con accenti fortemente critici, e con proposte parimenti incisive, si sono espressi il Consiglio degli Studenti e il Consiglio della Facoltà di Scienze MFN della nostra Università.
Riteniamo che sia essenziale investire nell’Università, settore cruciale per il rilancio del paese, almeno fino a raggiungere progressivamente i livelli europei della percentuale del PIL destinata all’alta formazione e alla ricerca.
E’ necessario anche ribadire che l’Università italiana, nonostante alcuni aspetti negativi (peraltro non riferibili alla sola istituzione universitaria) cavalcati dalla stampa, raggiunge e in alcuni casi supera i risultati di formazione e ricerca delle Università europee, pur usufruendo di finanziamenti molto inferiori.
Alla luce di queste considerazioni, il Senato si impegna a portare avanti iniziative nei modi e tempi che riterrà opportuni e invita le Facoltà, i Dipartimenti, i Corsi di Studio a svolgere un’adeguata opera di informazione, sia all’interno che all’esterno delle relative strutture, circa le conseguenze della Legge Finanziaria sul sistema universitario, con l’obiettivo di contrastare gli effetti negativi delle misure in essa predisposte.
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